Il governo britannico ha ripetutamente criticato piattaforme online come Twitter, YouTube e Facebook per aver omesso di rimuovere materiale offensivo o contenuti “critici” pubblicati online. Hunt ha detto su Twitter:
Sembra straordinario che Google stia considerando di censurare il suo contenuto per entrare in Cina. Tuttavia non ha intenzione di collaborare con il Regno Unito, gli Stati Uniti… nella rimozione dei contenuti che riguardano le violenze.
Google sta progettando un motore di ricerca in Cina che bloccherà alcuni termini di ricerca e siti web, come hanno riferito all’agenzia di stampa Reuters due autorevoli fonti all’inizio di questo mese: una mossa, quella del colosso californiano, che potrebbe segnare il suo ritorno in un mercato abbandonato otto anni fa per motivi di censura. Google, in una dichiarazione, ha affermato di trovarsi d’accordo con Hunt:
Le violenze sono abominevoli e devono essere combattute.
La Gran Bretagna, gli Stati Uniti, l’Australia, il Canada e la Nuova Zelanda hanno invitato le principali società tecnologiche a partecipare a una riunione sulla lotta contro le violenze, ma stando a quanto riportato dal Daily Mail sembra che le aziende abbiano rifiutato l’invito.