Facebook afferma che gli hacker che hanno rubato le password digitali a decine di milioni di account non sembrano aver manomesso le applicazioni di terzi collegate al social network.

Gli ingegneri di Facebook hanno analizzato i log di applicazioni esterne e non hanno trovato alcuna problematica: lo ha confermato Guy Rosen, vice presidente della gestione del prodotto. Ha affermato Rosen in un post sul blog:

Finora l’indagine non ha trovato prove del fatto che gli hacker siano riusciti ad accedere a qualsiasi app tramite Facebook Login.

Facebook ha rivelato venerdì che fino a 50 milioni di account sono stati violati dagli hacker: un’azione che ha senz’altro inflitto un duro colpo agli sforzi profusi dal colosso di Mark Zuckerberg, che dopo lo scandalo Cambridge Analitica sta lavorando sodo per convincere gli utenti a fidarsi nuovamente della propria struttura.

Il social network sta studiando l’entità del danno causato: gli hacker hanno sfruttato un trio di difetti software per rubare “token di accesso”, l’equivalente di password digitali che consentono alle persone di accedere automaticamente al social network.

A quanto pare gli aggressori sarebbero stati in grado di interferire con gli account di Instagram o Messenger collegati a Facebook, ma secondo i dirigenti non sono riusciti a manomettere il servizio di messaggistica WhatsApp.

Facebook ha riferito di aver notato un insolito picco di attività il 16 settembre relativo alla funzione “visualizza come”, che consente agli utenti di vedere come vengono visualizzati i propri profili dalle persone esterne, e di aver capito nel giro di pochi giorni che si trattava di qualcosa di preoccupante. Per precauzione, Facebook ha disattivato la funzione.