La pallavolo è uno sport che vanta una ricca terminologia tecnica, una delle quali è il termine bagher. Ma perché questa particolare tecnica di gioco porta questo nome? Per comprenderlo, è necessario fare un tuffo nella storia e nell’etimologia del termine.
Il bagher, noto anche come colpo di avambraccio o ricezione in avambraccio, è una delle tecniche fondamentali nella pallavolo. Si tratta di un colpo difensivo effettuato con entrambi gli avambracci, uniti e allungati, per controllare la palla o indirizzarla verso un compagno di squadra. Questo movimento è essenziale per la ricezione del servizio avversario e per la difesa da attacchi potenti.
Il termine bagher ha origine dal ceco e significa cucchiaio, utilizzato per descrivere l’azione di ricezione di un servizio nel volley, dove il giocatore flette le ginocchia e unisce gli avambracci per formare un cucchiaio.
Secondo una leggenda, nel 1957, un giocatore cecoslovacco, che aveva perso le dita in guerra e non poteva quindi eseguire un palleggio con le mani, inventò questo movimento. È diventato essenziale nella pallavolo moderna poiché è l’unico modo per controllare palloni che superano i 100 km/h. Prima di questa invenzione, si usava una tecnica chiamata rullata, che coinvolgeva la rotazione del corpo all’indietro subito dopo aver toccato il pallone per ammortizzare la forza e disperdere l’energia.
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