Nel corso delle ore successive la sonda Insight aprirà i pannelli fotovoltaici e inizierà tutte le operazioni necessarie per esplorare l’ambiente circostante, effettuando la sistemazione delle strumentazioni tecnologiche spaziali. Tutto il pianeta, grazie alle dirette televisive e sul web, ha potuto seguire le operazioni dell’ammartaggio della sonda e sono stati dei minuti di grande tensione, soprattutto nel Jet Propulsion Laboratory, dove molti tecnici, scienziati e ingegneri, attendevano con impazienza il momento cruciale.
La tensione ha lasciato il posto alla felicità, in momenti davvero delicati. Sono stati 7 minuti intensi, che non finivano mai. La sonda della NASA ha effettuato un viaggio lungo circa 6 mesi e mezzo, con un percorso di 480 milioni di chilometri. Insight è arrivata all’interno dell’atmosfera del pianeta rosso quando in Italia erano le 20:47, con un angolo esattamente di 12 gradi.
Un valore essenziale, che con una minima variazione avrebbe causato uno schianto sulla superficie di Marte oppure un viaggio senza meta nello spazio più vuoto. Il paracadute del lander si è aperto alle 20:51 e i “piedi” di Insight si sono aperti 15 secondi dopo.
In seguito si è sganciato il paracadute ed è avvenuta una frenata della discesa grazie ai retrorazzi, che hanno portato ad una velocità di 8 chilometri orari. Insight è arrivata sul suolo di Marte nella zona chiamata Elysium Planitia, che si trova nei pressi dell’Equatore del pianeta, a “soli” 600 chilometri di distanza dall’altro veicolo spaziale presente su Marte, Curiosity.
Alle 21:39 circa la NASA ha dichiarato che la missione è stata compiuta con successo. Adesso attendiamo il dispiegamento di tutti gli strumenti scientifici di Insight, con l’auspicio che questa nuova missione possa essere davvero utile per saperne di più sul mitico pianeta rosso e per scoprire qualche informazione in più sullo spazio e quindi sulle nostre origini.