Una mappa risalente a circa il 2000 a.C. è stata recentemente decifrata. Nel 1900, durante l’Era del Bronzo, fu scoperta una tomba a Saint-Bélec, in Francia, con un coperchio di pietra inciso con linee curve e simboli geometrici, che non fu però esaminato approfonditamente all’epoca.
Nel 2014, Yvan Pailler dell’Università della Bretagna Occidentale ha rivalutato la pietra e ha ipotizzato che fosse una mappa geografica, la più antica nota. Il suo studio sta quasi completando la conferma che le protuberanze e le incisioni corrispondono all’80% al paesaggio reale di montagne e fiumi in un’area di 30 per 21 km vicino a Roudouallec.
È necessario ora confrontare i simboli con il terreno per capire se rappresentano luoghi abitati, ricchi di risorse, cimiteri o elementi legati a miti. Questo richiederà ispezioni sul campo per vedere se ci sono corrispondenze nel sottosuolo. I ricercatori stimano che serviranno circa 15 anni per completare questa verifica.
