ZTE, la luce in fondo al tunnel: firmato accordo preliminare con gli USA

L’embargo statunitense nei confronti di ZTE potrebbe terminare presto. Le tensioni commerciali tra USA e Cina sembrano scemare rispetto a qualche mese fa, e la casa di Shenzhen spera di poter riprendere presto la commercializzazione dei suoi prodotti negli USA.

ZTE, accordo preliminare con gli USA: tutte le clausole

Addirittura, stando alle voci che circolano in queste ore sul web, ZTE avrebbe già firmato un accordo preliminare con gli Stati Uniti: alla base dell’intesa ci sarebbe l’annullamento del divieto imposto precedentemente dall’amministrazione Trump, che vietava al brand cinese l’acquisto di componenti e software dalle aziende USA.

Tuttavia, nell’accordo preliminare sarebbero state inserite alcune clausole ben precise, a cominciare dall’enorme “risarcimento” in caso di future irregolarità da parte di ZTE (che avrebbe venduto le componenti all’Iran, ndr): si parla di una cifra pari a un miliardo di dollari di multa, a cui vanno aggiunti altri 400 milioni di cauzione.

Il Congresso USA storce il naso e non approva il dietrofront

Inoltre, l’intesa prevede che vengano sostituiti tutti i membri dell’attuale consiglio d’amministrazione entro 30 giorni e la realizzazione di un sito web pubblico che mostri con assoluta trasparenza come vengono impiegati i componenti acquistati dagli Stati Uniti.

Infine, l’accordo preliminare include anche possibili “blitz” da parte di funzionari USA, chiamati a verificare la regolarità dell’utilizzo dei componenti. Al momento, come fanno sapere dal Dipartimento del Commercio statunitense, le parti non hanno ancora sottoscritto nulla: tuttavia, è probabile che ciò avvenga in tempi brevi, anche se c’è da tenere conto del possibile ostracismo del Congresso USA, che non ha molto apprezzato il dietrofront di Trump e gradirebbe proseguire sulla linea dura.