ZTE, la lettera di addio di Zhang Zhenhui: “Profondamente umiliante”

“Profondamente umiliante”. Ha usato queste parole un dirigente senior dell’azienda cinese ZTE, che in una lettera ha espresso tutto il suo disappunto per essere stato praticamente cacciato a causa della guerra commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina.

Zhang Zhenhui lascia la ZTE: l’addio in una lettera

Come noto, l’amministrazione statunitense guidata dal presidente Donald Trump ha impedito a ZTE di continuare il commercio dei propri prodotti negli USA dopo aver scoperto che il marchio aveva violato l’embargo nei confronti dell’Iran, vendendo allo stato mediorientale diverse componenti statunitensi.

In seguito, Trump ha rivisto parzialmente il suo diktat (andando anche contro il Congresso), consentendo a ZTE di rimediare con il pagamento di una multa salatissima e l’azzeramento dei vertici dell’azienda stessa.

Zhang Zhenhui: “Non ho alcuna responsabilità”

ZTE ha accettato di pagare una multa di 1 miliardo di dollari, di cui 400 milioni da depositare in garanzia. L’azienda cinese ha inoltre acconsentito a sostituire il consiglio di amministrazione, rimuovere tutti i membri della sua leadership al livello del vicepresidente o al di sopra di tutti i dirigenti associati al malfunzionamento, entro un massimo di 30 giorni.

Zhang Zhenhui, che era uno dei cinque vicepresidenti esecutivi di ZTE e responsabile delle vendite e del marketing, ha rilasciato una lettera di addio al personale nella giornata di venerdì. Nella lettera, che è stata fatta circolare online sabato, Zhang ha raccontato i suoi 18 anni alla ZTE e ha detto di non avere alcuna responsabilità nelle violazioni di conformità riscontrate dagli USA. Zhang ha detto:

Nell’ambiente di una guerra commerciale tra gli USA e la Cina, nel ‘terrore bianco’ di una guerra tecnologica, tutti i presidenti esecutivi, incluso il sottoscritto, hanno firmato un contratto di risoluzione per lasciare ufficialmente la società.