Alcuni organi del corpo umano invecchiano più rapidamente di altri e alcuni resistono meglio al passare del tempo. Un esame del sangue innovativo, sviluppato dai ricercatori dell’Università di Stanford negli Stati Uniti, potrebbe essere in grado di determinare e monitorare l’età biologica di vari organi interni.
La ricerca è stata effettuata su un gruppo di 5.678 persone di età compresa tra 20 e 90 anni, analizzando migliaia di singole proteine o gruppi di proteine presenti nel sangue per stabilire l’età biologica di 11 organi e tessuti, come cuore, fegato, polmoni, pancreas, reni e cervello.
I rischi
I risultati hanno mostrato che il 18,4% delle persone di età superiore ai 50 anni aveva segni di invecchiamento accelerato di almeno un organo rispetto alla media e l’1,7% aveva più di un organo invecchiato precocemente. Questa condizione è stata associata a un aumento del rischio di mortalità nei successivi 15 anni, con una percentuale che varia dal 15% al 50% a seconda dell’organo interessato.
Il metodo sviluppato si basa su tecnologie esistenti e su un algoritmo creato dai ricercatori di Stanford, e potrebbe portare a interventi terapeutici tempestivi prima che i segni di invecchiamento diventino evidenti.
