limite velocità

Numerosi studi hanno evidenziato che ridurre la velocità su strada porta a una maggiore sicurezza: in sintesi, meno velocità significa meno incidenti e vittime. Un’indagine dell’International Transport Forum, un’organizzazione intergovernativa che si dedica globalmente ai trasporti e alla loro sicurezza, ha mostrato che abbassare la velocità dei veicoli riduce sia il numero che la gravità degli incidenti stradali.

Ad esempio, un incremento dell’1% della velocità media risulta in un aumento del 2% negli incidenti con feriti, del 3% in quelli gravi o mortali e del 4% negli incidenti mortali. I risultati conseguiti nelle città europee che hanno implementato il modello Città 30, limitando la velocità a 30 km/h, sono evidenti. In Danimarca, questa misura ha portato a una diminuzione del 77% degli incidenti e dell’88% dei feriti in tre anni.

A Londra, gli incidenti sono calati del 40% e i feriti del 70%. A Graz, in Austria, una delle prime città in Europa a stabilire una zona urbana con limite di 30 km/h, si è registrata una diminuzione del 24% negli incidenti gravi nei primi sei mesi. Ma quali sono i benefici concreti di limitare la velocità del traffico urbano a 30 km/h?

Forza dell’impatto

Un primo punto da considerare è che l’energia rilasciata durante una collisione aumenta in maniera proporzionale al quadrato della velocità. Questo significa che, se la velocità viene duplicata, l’energia rilasciata in caso di urto aumenta di quattro volte, con significative conseguenze per i pedoni, ciclisti o automobilisti coinvolti.

Per capire meglio la forza dell’impatto, consideriamo che l’effetto di un incidente a 30 km/h rispetto a uno a 50 km/h è simile alla differenza tra cadere dal primo piano di un edificio (circa 3,5 metri) e cadere dal terzo piano (oltre 10 metri).

Spazi e rischi

Diminuendo la velocità, si riduce anche notevolmente lo spazio richiesto per fermare il veicolo durante una frenata. Sebbene questa affermazione possa sembrare intuitiva, non è così scontato comprendere la “misura” della differenza tra frenare bruscamente a 30 km/h e a 50 km/h.

Anche in questo contesto, gli spazi di arresto aumentano proporzionalmente al quadrato della velocità e possono essere determinati usando varie equazioni che considerano fattori specifici (come le condizioni dell’asfalto, delle gomme, del sistema di frenata).

Generalmente, in condizioni standard, a 30 km/h lo spazio necessario per fermarsi è di circa 6 metri, mentre a 50 km/h si estende a 16,5 metri. Questo calcolo non include i tempi di reazione, ovvero il periodo che intercorre tra il momento in cui si percepisce un pericolo e quello in cui si inizia effettivamente a frenare: con l’aumento della velocità, lo spazio percorso in questo breve ma significativo intervallo di tempo si allunga, aumentando il rischio di collisione con un ostacolo prima di iniziare effettivamente la frenata a 50 km/h.

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Flussi di traffico e tempi di viaggio

Potreste pensare che guidare a 30 km/h nelle città sia stressante e che ciò possa prolungare i tempi di viaggio. Vari studi indicano, in realtà, il contrario. Ad esempio, una ricerca della SVI (Associazione Svizzera degli ingegneri ed esperti del traffico) di qualche anno fa ha rivelato che ridurre la velocità massima da 50 km/h a 30 km/h non influisce sulla densità del traffico (definita come il numero di veicoli che passano in un’ora).

Anzi, lo studio ha scoperto che la velocità ideale per ottimizzare il flusso del traffico è tra i 30 e i 35 km/h. Naturalmente, bisogna tenere conto di fattori specifici che possono variare a seconda della città o del paese, come la struttura delle strade, il volume del traffico e le abitudini di guida.

Clima e inquinamento

La diminuzione dei limiti di velocità può anche influire positivamente sul clima. Secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), ridurre i limiti di velocità nelle aree urbane può sicuramente ridurre l’inquinamento atmosferico. Ciò comporta una diminuzione non solo delle emissioni di CO2, ma anche di altri inquinanti rilasciati dalle auto, come gli ossidi di azoto e le particelle sottili (PM) dei veicoli diesel.

È importante ricordare che il settore del trasporto privato contribuisce in media al 23% dell’inquinamento atmosferico nelle città ed è responsabile di circa il 50% delle emissioni di ossidi di azoto e del 13% delle emissioni di particelle sottili.

Questioni di rumore

Diminuire il limite di velocità nelle aree urbane a 30 km/h non solo migliora la sicurezza, ma ha anche un effetto positivo secondario: aiuta a ridurre una delle fonti di rumore, abbassando così l’inquinamento acustico. L’Ufficio federale per l’ambiente in Svizzera ha evidenziato che ridurre la velocità massima da 50 a 30 km/h porta a una diminuzione del rumore di circa 3 dB. Questa riduzione, benché possa sembrare piccola, è in realtà significativa dato che si tratta di una scala logaritmica, equivalente a dimezzare il volume del traffico.

Inoltre, uno studio realizzato dopo l’implementazione delle Zone 30 in certe regioni del Paese ha mostrato che ci sono stati cali notevoli nei casi di disturbi del sonno auto-segnalati. Anche il livello di fastidio percepito dai residenti è calato significativamente.