Roberto Naccarella
Le aziende dei social media stanno lottando per fermare i tentativi da parte di molte persone, sia all’interno che all’esterno degli Stati Uniti, di diffondere informazioni false sulle loro piattaforme con obiettivi che si concentrano sulla destabilizzazione delle prossime elezioni, alimentando posizioni discutibili a sostegno delle campagne di propaganda.
I falsi account Facebook originari dell’Iran hanno per lo più preso di mira i liberali americani, secondo il Digital Forensic Research Lab del Consiglio Atlantico, un think tank che lavora con Facebook per studiare la propaganda online.
Facebook ha detto di aver rimosso 82 pagine, gruppi e account su Facebook e Instagram che si presentavano come cittadini americani o britannici e pubblicavano opinioni su argomenti “politicamente rilevanti” come razzismo e immigrazione, come ha rivelato il responsabile della politica di sicurezza di Facebook, Nathaniel Gleicher, in un post sul blog.
In totale, gli account rimossi hanno attratto più di 1 milione di follower. Al momento non è chiaro se gli account fossero collegati al governo di Teheran. Iran e Russia hanno smentito le accuse di aver usato piattaforme di social media per lanciare campagne di disinformazione. Ha fatto sapere Facebook:
La maggior parte dei post presentava un punto di vista progressista, in particolare facendo ampio riferimento alla violenza della polizia, specialmente contro le persone di colore.
