Nella giornata di ieri, Facebook ha affermato che collaborerà con due organizzazioni no-profit statunitensi per rallentare la diffusione globale delle famigerate “fake news” che potrebbero nuovamente influenzare le elezioni: i siti di notizie false, come riconosciuto dalla stessa società di Mark Zuckerberg, sono ancora letti da milioni di persone.

Il più grande social network, sotto intensa pressione affinchè venga combattuta la falsa propaganda, ha affermato che lavorerà all’estero con l’International Republican Institute e il National Democratic Institute, creato negli anni ’80 e finanziato dal governo degli Stati Uniti per promuovere processi democratici. Gli istituti hanno legami informali con i loro omonimi partiti statunitensi.

Le partnership, rivelate dai dirigenti della compagnia in una telefonata con i giornalisti, sono state comunicate nel mezzo di altri annunci fatti da Facebook, tutti riguardanti l’integrità delle elezioni: un impegno concreto in vista delle prossime tornate elettorali (in Brasile il mese prossimo e negli Stati Uniti a novembre).

I dirigenti di Facebook hanno affermato di aver provato la resistenza del social con simulazioni di tentativi di manipolazione, come le false affermazioni sulle procedure di scrutinio.

“Sappiamo che c’è molto altro da fare”, ha detto il manager di Facebook News Feed, Greg Marra. I dirigenti hanno fornito pochi dettagli sulla propaganda malevola che hanno rilevato, proponendo misure precedentemente divulgate tra cui una partnership con Fatima, un’organizzazione di controllo dei fatti in Brasile e la rimozione di reti di pagine “non autentiche” sostenute da Russia, Iran e altri. Stando agli ultimi dati, pare che gli utenti di Facebook stiano interagendo di meno con i siti di fake news, mentre su Twitter la tendenza appare in aumento.