Negli ultimi giorni, diverse persone hanno segnalato una sorpresa all’interno dell’app di messaggistica di Meta, WhatsApp: un assistente virtuale denominato Meta AI. Questo elemento, rappresentato da un’icona rotonda in basso a destra, ha generato reazioni contrastanti tra gli utenti, molti dei quali si sono riversati su forum e piattaforme online per manifestare perplessità. Chiunque dia uno sguardo alle recensioni sugli store digitali, o scorra i principali social network, si imbatte rapidamente in commenti scettici riguardo a questa innovazione.
Ma quali sono le motivazioni che hanno indotto una fetta considerevole di persone a cercare istruzioni su come disattivare o eliminare Meta AI? Approfondiamo le implicazioni legate alla riservatezza e le possibilità che Meta decida di modificare la propria strategia.
L’inserimento di Meta AI su WhatsApp
Molti fruitori di WhatsApp hanno notato l’aggiunta di Meta AI, contrassegnata da un’icona circolare collocata in un punto ben visibile dell’interfaccia. All’interno dell’elenco chat compare inoltre un contatto specifico, pronto a rispondere alle domande.
Secondo alcuni osservatori, questa funzione è stata inserita senza fornire opzioni di configurazione per rimuoverla, e ciò ha generato immediate richieste online. Basta digitare “come rimuovere Meta AI” su un motore di ricerca per scoprire quanto sia diffuso l’interesse su questo argomento.
Crescita rapida delle ricerche per la rimozione
Le ricerche su Google dimostrano che la domanda “come eliminare meta ai da whatsapp” sta scalando le tendenze. Sembra che gran parte degli utenti si domandi come disattivare l’assistente, giudicandolo una presenza invadente o poco utile.
Digitando “come” su Google, infatti, uno dei suggerimenti iniziali è proprio la richiesta di rimozione dell’assistente virtuale, seguita dalla curiosità di chi desidera capire se sia già disponibile in Europa. Non tutti, però, ne hanno fatto esperienza diretta, poiché il lancio risulta progressivo.
C’è una possibilità di rimuovere l’icona?
Chi spera di sbarazzarsi immediatamente dell’icona aggiuntiva si è scontrato con un dato di fatto: a oggi non esiste un percorso ufficiale che consenta di farla sparire. Se si chiede supporto all’assistente stesso, la risposta rimanda a voci inesistenti, come una fantomatica sezione dedicata che non compare realmente nelle impostazioni.
Alcune persone ipotizzano che Meta, ricevute numerose valutazioni negative, possa aggiornare presto l’app per offrire la scelta di nascondere o disattivare l’assistente. Nulla di certo è stato confermato, quindi non rimane che attendere eventuali modifiche da parte della società.
Timori sulla riservatezza
Uno degli aspetti più discussi è la questione legata alla privacy. Chi usa WhatsApp teme che la presenza di un assistente digitale possa aprire la strada alla lettura dei messaggi personali. La società, dal canto suo, ha specificato che non vengono analizzati i contenuti privati, a meno che il proprietario dell’account non decida deliberatamente di menzionare Meta AI in chat o di inoltrargli messaggi ricevuti.
In sostanza, per “attivare” l’analisi delle informazioni, si deve chiamare in causa l’assistente attraverso la citazione diretta o l’inoltro di contenuti, mentre le conversazioni tra amici e conoscenti rimangono sempre protette da crittografia end-to-end.
L’informativa sulla privacy sottolinea che i messaggi scambiati con contatti personali non vengono condivisi per addestrare l’intelligenza artificiale. Solo se l’utente sceglie espressamente di coinvolgere l’assistente, l’algoritmo può accedere ai dati. Ciò significa che, per esempio, quando qualcuno riceve una domanda complicata, può girarla a Meta AI senza uscire dall’app, ma quello scambio viene così tracciato all’interno dei server dell’azienda.
